Le Procedure di Sicurezza #Covid19 per lo Sport prevedono le Linee Guida
- Considerata l’evoluzione dello scenario epidemiologico; Ravvisata la necessità di fornire indicazioni operative per l’adozione, nell’ambito dello svolgimento della pratica sportiva, di misure appropriate finalizzate al contrasto e al contenimento di casi di COVID-19;
- Considerato che l’ambiente nel quale si pratica l’attività sportiva rappresenta un contesto nel quale coesistono molteplici esigenze di tutela relativamente sia alla salute della popolazione generale che alla salute dei soci/tesserati/frequentatori;
- Considerato che la fase di ripartenza prevede la possibilità di riapertura solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone adeguati livelli di protezione;
- Considerato che è obiettivo prioritario coniugare la prosecuzione delle attività sportive con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti sportivi
La ripresa delle attività si ispira ai principi basilari più volte richiamati a livello Nazionale e che possiamo riassumere nelle 4D:
1.Diagnosi
2.Distanziamento sociale
3.Dispositivi di protezione individuale
4.Disinfezione degli ambienti
- Diagnosi La ricerca degli anticorpi con i test sierologici è necessaria per capire chi è realmente entrato in contatto con il #coronavirus. Solo grazie a questi strumenti, infatti, potremo avere un quadro più chiaro di chi è entrato realmente in contatto con il virus individuando gli anticorpi prodotti dal sistema immunitario in risposta al virus. I test sono principalmente di due tipi: rapidi e quantitativi. I primi non richiedono un laboratorio analisi ed è possibile, grazie ad una goccia di sangue, verificare il risultato. Nel caso di positività viene eseguito il tampone faringeo per la conferma dell’eventuale positività.
- Distanziamento sociale Come previsto dalle normative nazionali, deve essere rispettata in ogni momento una distanza minima di 1 metro (in assenza di attività) fra gli sportivi e tra tutte le persone presenti nelle sedi delle attività e di 2 metri durante l’attività sportiva.
- Dispositivi di protezione individuale Si tratta di attrezzature utilizzate per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori e degli atleti (guanti, maschere facciali filtranti, ecc.). I DPI per le vie respiratorie sono diversi in base allo scopo per cui devono essere impiegati. La protezione è garantita dalla capacità filtrante dei dispositivi in grado di trattenere le particelle aero disperse (droplets), per lo più in funzione delle dimensioni, della forma e della densità, impedendone l’inalazione. Sono da valutare i dispositivi specifici. È importante inoltre considerare come dispositivo di protezione individuale anche le soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.
- Disinfezione degli ambienti Consiste nell’applicazione di agenti disinfettanti, quasi sempre di natura chimica o fisica (calore), che sono in grado di ridurre, tramite la distruzione o l’inattivazione, il carico microbiologico presente su oggetti e superfici da trattare. La disinfezione deve essere preceduta dalla pulizia per evitare che residui di sporco possano comprometterne l’efficacia. La disinfezione consente di distruggere i microrganismi patogeni. L’igiene ambientale deve essere garantita con una frequenza di almeno due volte al giorno. Anche mantenere un’adeguata aerazione naturale e il ricambio d’aria rappresenta una misura indispensabile per la disinfezione degli ambienti. Per quanto riguarda il microclima, è fondamentale verificare le caratteristiche di aerazione dei locali e degli impianti di ventilazione e la successiva messa in atto in condizioni di mantenimento di adeguati ricambi e qualità dell’aria indoor.
MISURE DI PREVENZIONE – AUTOCERTIFICAZIONE
I dipendenti, i collaboratori, atleti, frequentatori e volontari avranno l’obbligo di:
“#Autocertificazione attestante lo stato COVID negativo, di non essere sottoposto a misure di quarantena o, in caso di COVID positivo, certificato di negativizzazione per aver ricevuto due tamponi negativi distanziamento personale dai frequentatori minimo di 1 metro utilizzare mascherine ed altri DPI necessari”.
“Il personale, ivi compresi i dipendenti, i collaboratori, atleti, frequentatori e volontari , prima dell’accesso alla struttura, dovranno essere sottoposti al controllo della temperatura corporea. Se tale temperatura risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso al locale/ luogo di lavoro/Attività Sportiva. Le persone in tale condizione saranno, identificate, momentaneamente isolate, fornite di mascherine, non dovranno recarsi al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di sede, ma dovranno contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni; Il datore di lavoro informa preventivamente il personale, e chi intende fare ingresso nella struttura, della preclusione dell’accesso a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell’OMS; per questi casi si fa riferimento al Decreto legge n. 6 del 23/02/2020, art. 1, lett. h) e i);”
N.B. “Presenza esclusiva di persone tesserate per la medesima società, la responsabilità dell’attuazione del manuale di utilizzo dell’impianto e del rispetto di quanto disciplinato a livello sportivo, è in capo al legale rappresentante della società stessa, il quale dovrà applicare un metodo di verifica del rispetto da parte dei propri tesserati.”
#INFORMAZIONI:
La struttura sportiva, nel nostro caso L’ASD WalkingRunCentroStorico, INFORMA attraverso le modalità più idonee ed efficaci, informa tutti i lavoratori, i collaboratori e chiunque acceda nell’impianto circa le disposizioni delle Autorità, consegnando e/o affiggendo all’ingresso e nei luoghi maggiormente visibili dei locali, appositi depliants informativi.
Affissione di locandine informative e cartellonistica circa il corretto comportamento da tenere nei diversi spazi di uso comune. La comunicazione è collocata in modo strategico, sia in base al criterio del maggior passaggio e visibilità (es. rischio da #coronavirus, necessità di utilizzare i DPI, di misurare la temperatura, ecc.), sia sulla base del comportamento da promuovere nello spazio deputato ad ospitarlo (per es. come lavare correttamente le mani in corrispondenza dei lavandini ecc.);
Predisposizione di segnaletica ben visibile per disciplinare gli spostamenti e i distanziamenti, gli accessi e le uscite, anche attraverso l’applicazione di segnali orizzontali sulla pavimentazione per guidare ai comportanti più corretti;
Predisposizione di materiali di comunicazione dei contenuti necessari, sia in forma digitale (da distribuire agli operatori sportivi a distanza via sito web dell’organizzazione sportiva o del sito sportivo, via e-mail, ma soprattutto via messaggistica istantanea, per es. WhatsApp al numero 3347317713 Romano e analoghe); sia in forma cartacea, da distribuire nella fase di informazione, ovvero prima del rientro nel sito sportivo;
Campagna di comunicazione mirata sul personale circa il funzionamento del contagio da COVID-19 con utilizzo mirato di video e infografiche di fonte istituzionale.
Diffusione dei materiali attraverso siti web (Intranet) e piattaforme di comunicazione interna già attive nelle organizzazioni sportive. Assicurazione che l’informazione raggiunga persone non vedenti o ipovedenti.
Soggetti ai quali erogare la formazione:
A TUTTI. ll rischio COVID-19 è trasversale, pertanto interessa tutte le figure presenti nel sito sportivo, quindi, la formazione deve essere erogata a tutti gli atleti, agli operatori sportivi e agli accompagnatori.
Modalità di erogazione:
La formazione può essere erogata a distanza mediante collegamento telematico in videoconferenza, OPPURE al Ritrovo, tale da assicurare l’interazione tra docente e discenti e, ove necessario, anche con l’uso di ulteriori ausili didattici.
MODALITA’ DI INGRESSO:
Revisione lay-out e percorsi
per le situazioni valutate critiche, attuare ove possibile una nuova e diversa modalità della circolazione
differenziare ove possibile i punti di ingresso alla struttura dai punti di uscita con ipotesi di percorrenza
installare barriere separatorie “antirespiro” nelle zone considerate critiche per contatto diretto (servizi al pubblico) o affollamento (punti ristoro, servizi igienici) (es. Barriere di plexiglass, schermi protettivi, ecc.) valutare i luoghi di sosta degli atleti (es. bordo-campo, panchina).
Gestione dei casi sintomatici
Realizzazione di un luogo dedicato all’isolamento ove ricoverare temporaneamente coloro che dovessero manifestare insorgenza di sintomi riconducibili a COVID 19 durante le attività sportive; messa a punto di una procedura per la gestione dell’operatore sportivo o di altra persona presente nel sito sportivo che dovesse manifestare sintomi riconducibili a COVID 19 durante le attività sportive.
PRECAUZIONI IGIENICHE PERSONALI
Regole Generali… In ogni momento è necessario rispettare le regole di base previste dal Ministero della salute:
- lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani; I detergenti per le mani di cui sopra devono essere accessibili a tutti, anche grazie a specifici dispenser collocati in punti facilmente individuabili;
- evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
- evitare abbracci e strette di mano;
- mantenere, nei contatti sociali, una distanza interpersonale di almeno un metro;
- praticare l’igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
- evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;
- non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
- coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
- non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
- pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
- è fortemente raccomandato in tutti i contatti sociali, utilizzare protezioni delle vie respiratorie come misura aggiuntiva alle altre misure di protezione individuali igienico-sanitarie.
BUONE PRATICHE DI IGIENE (PER TUTTI I PARTECIPANTI)
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lavarsi frequentemente le mani, come da prescrizioni sanitarie;
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indossare i dispositivi di prevenzione del contagio prescritti per ciascuna situazione/ sport, in base alla indossabilità del dispositivo stesso;
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mantenere la distanza interpersonale minima di 1 metro, preferibilmente 2, in caso di attività metabolica a riposo. Ad esempio per gli atleti in caso di attesa, riposo e inoltre per tutti gli operatori sportivi.
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mantenere la distanza interpersonale minima adeguata all’atto motorio e in ogni caso mai inferiore a 2 metri, al carico metabolico e alle altre misure di mitigazione disponibili.
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non toccarsi mai occhi, naso e bocca con le mani;
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starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie;
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evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l’attività fisica, ma riporli in zaini o borse personali e, una volta rientrato a casa, lavarli separatamente dagli altri indumenti;
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bere sempre da bicchieri monouso o bottiglie personalizzate;
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buttare subito in appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati come cerotti, bende, ecc., (ben sigillati).
ATTIVITÀ FISICA ALL’APERTO E ATTREZZATURE AD USO COMUNE
Nel caso di attività all’aperto, appare sufficiente la misura del distanziamento personale, mentre particolare attenzione dovrà dedicarsi all’utilizzo dei DPI approvati e certificati dall’INAIL nel caso di ineluttabile vicinanza e/o contatto personale per motivi di sicurezza o di insegnamento tecnico. Idonei percorsi di accesso alle aree e successiva uscita verso gli spogliatoi dovranno consentire il mantenimento del distanziamento personale. Eventuali strutture di accesso o deflusso che prevedano l’apertura o chiusura di porte, cancelli, pulsanti per l’accesso o l’illuminazione dovranno essere disinfettati ad ogni turno come nelle attività indoor.
GESTIONE DI PERSONA SINTOMATICA
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nel caso in cui una persona presente in struttura sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria quali la tosse, lo deve dichiarare immediatamente all’ufficio del personale, si dovrà procedere al suo isolamento in base alle disposizioni dell’autorità sanitaria e a quello degli altri presenti dai locali, l’azienda procede immediatamente ad avvertire le autorità sanitarie competenti e utilizzando i numeri di emergenza per il COVID-19 forniti dalla Regione o dal Ministero della Salute;
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la struttura collabora con le Autorità sanitarie per la definizione degli eventuali “contatti stretti” di una persona presente nella struttura che sia stata riscontrata positiva al tampone COVID-19. Ciò al fine di permettere alle autorità di applicare le necessarie e opportune misure di quarantena. Nel periodo dell’indagine, la struttura potrà chiedere agli eventuali possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente lo stabilimento, secondo le indicazioni dell’Autorità sanitaria.
RESPONSABILITà
Il datore di lavoro ha l’obbligo di informare i lavoratori circa i rischi connessi allo svolgimento delle attività e diffondere eventuali regole e misure comportamentali in caso di emergenze ed eventi anche se non strettamente connesse ad un’esposizione lavorativa. Tutti i lavoratori della struttura sono responsabili della corretta applicazione dell’applicazione di quanto previsto nel presente documento.
La presente procedura verrà sottoposta a REVISIONE ad ogni eventuale modifica/cambiamento dei provvedimenti governativi, regionali e locali.
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L’applicazione alle Associazioni Sportive della disciplina speciale sulla Tutela della sicurezza dei lavoratori, contenuta nel D.Lgs. 69/13 che ha precisato che ai “soggetti che prestano la propria attività, spontaneamente e a titolo gratuito o con mero rimborso di spese, a favore […] delle associazioni sportive dilettantistiche di cui alla legge 16 dicembre 1991, n. 398 e all’articolo 90 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e successive modificazioni […] si applicano le disposizioni di cui all’articolo 21 del D.Lgs. 81/08 “, applicando le medesime disposizioni previste per i lavoratori autonomi, ossia sinteticamente: • utilizzare attrezzature di lavoro in conformità alle disposizioni di legge; • munirsi di dispositivi di protezione individuale ed utilizzarli conformemente alle disposizioni di legge; • munirsi di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le proprie generalità, qualora effettuino la loro prestazione in un luogo di lavoro nel quale si svolgano attività in regime di appalto o subappalto.
Tali soggetti nelle ASD/SSD coincidono nelle seguenti figure: • collaboratori didattici: istruttori, formatori, etc.; • collaboratori amministrativo-gestionali: addetti alla segreteria, tesorieri, cassieri, etc.; • collaboratori gestionali: custode, manutentore, addetto alle pulizie e alla lavanderia, etc.; • collaboratori professionali: medici, fisioterapisti, consulenti, etc.; • figure che operano nell’attività sportiva: atleti, allenatori, direttori sportivi, dirigenti accompagnatori, etc. e possono prestare la propria attività a titolo gratuito e volontario oppure a titolo oneroso, qualificandosi come lavoratori subordinati, lavoratori autonomi oppure sportivi dilettanti retribuiti. I criteri da utilizzare e i requisiti da ricercare per la corretta qualificazione di un rapporto di lavoro subordinato sono stati individuati dalla Corte di Cassazione che ha più volte ribadito che per definire la natura subordinata di un rapporto di lavoro è sufficiente riscontrare l’esercizio del potere direttivo e disciplinare in capo al datore di lavoro nei confronti del prestatore oppure lo svolgimento della prestazione del lavoratore integrata nell’organizzazione del datore di lavoro e coordinata con quest’ultimo. Nel giugno 2013, il Legislatore ha sentito l’esigenza di equiparare ai volontari, anche coloro che all’interno delle associazioni/società sportive: • prestano la propria attività, spontaneamente e a titolo gratuito o con mero rimborso di spese; • prestano la propria attività il cui compenso venga inquadrato nell’alveo dell’art.67, co.1, lett.m), Tuir (collaboratori sportivi). Per queste categorie di lavoratori si applica il regime prevenzionistico previsto dall’art.21 del Tussl per i lavoratori autonomi ex art.2222 cod.civ., incentrato: a) sull’obbligo (in capo agli stessi lavoratori) di utilizzare attrezzature di lavoro in conformità alle disposizioni di cui al Titolo III; b) di munirsi di dispositivi di protezione individuale ed utilizzarli conformemente alle disposizioni di cui al Titolo III;
Fonte #ASCsport qui il pdf completo: ASCsport LINEEGUIDA Procedure di Sicurezza Covid19 per lo Sport
Comportamenti da seguire: